Una sala d’attesa. L’ennesimo tentativo di avere un figlio grazie alla fecondazione assistita. Loredana è seduta a fianco ad altre donne nella sua stessa condizione.

Una, due, tre, tante volte. Tante sale d’attesa, tante donne incontrate. Donne che lottano per un sogno e combattono contro i pregiudizi sociali. Ognuna ha la propria storia, la propria intima sofferenza. Ma c’è una cosa che le accomuna tutte: la difficoltà a parlarne.

“Frequentando le sale d’attesa di centri Pma, più volte ho cercato qualcuna accanto a me con cui attaccare bottone. Parlare di come ci si può sentire trasformate mentre passa il tempo aspettando il follicolo buono.

Presto ho iniziato ad avvertire l’inadeguatezza nell’essere infertile, diversa, meno femminile e poco materna. Nella testa frullavano i sensi di colpa: “hai sprecato il tuo tempo, hai cambiato troppi partner, non ti sei accontentata e il tuo momento è passato. Hai lavorato troppo e, si sa, nella vita non si può avere tutto”.

Tutti pensieri che ti fanno compagnia mentre aspetti un’anestesia o un esame nuovo. E nel frattempo fai i conti con la paura di abbrutirti, di invecchiare sola, senza essere mai stata chiamata mamma”.

L’idea di questo progetto fotografico nasce proprio in una di quelle sale d’aspetto. Perchè Loredana Vanini è una fotografa e la macchina fotografica è il suo mezzo espressivo preferito.

Nasce così il progetto fotografico “UNADELLETANTE”. Un grande lavoro collettivo, uno stimolo ad alzare la testa e a sorridere, che passa attraverso 100 ritratti di donne coraggiose che, letteralmente “ci hanno messo la faccia”.

Ogni ritratto è accompagnato da un aneddoto, da un flash su una storia magari complessa. Uno sguardo sensibile sul mondo dell’infertilità, in cui si spazia dalla frustrazione all’ironia, dallo sconforto alla speranza. Sono 99 ritratti più uno, quello dell’autrice.

“Ho incontrato queste ragazze nelle loro città, creando set a volte improvvisati. Le ho riprese con la luce naturale del sole, all’alba o al tramonto, col vento, con la pioggia, con il caldo – afferma l’autrice – Con le ragazze abbiamo chiacchierato senza filtri, perché condividere lo stato d’infertilità abbatte tutte le barriere ed è come se ci si conoscesse da sempre”.

A questo link puoi trovare il sito interamente dedicato al progetto fotografico “UNADELLETANTE” di Loredana Vanini.

L’autrice, Loredana Vanini

Loredana Vanini nasce a Roma nel 1975. Spirito curioso e sensibile, le piace osservare il mondo e le sue sfaccettature da più angolazioni. È proprio sbirciando attraverso il buco di una serratura, che da piccola scopre la fotografia.

Dietro la porta chiusa, il bagno si trasforma in una camera oscura improvvisata dal padre. Tra l’odore pungente degli acidi da sviluppo e la vista delle immagini che prendono forma, nasce il seme di una passione che negli anni si rivelerà il suo destino professionale.

Loredana arriva alla macchina fotografica con un percorso obliquo, misurandosi con i segreti della luce, le inquadrature e le pose, nei lunghi anni di backstage in cui lavora come make up artist al fianco di fotografi e registi.

È un tempo utile in cui le competenze si affinano e i desideri assumono contorni definiti. A trentatré anni il suo occhio, allenato a cogliere atmosfere e suggestioni, si sposta dietro l’obiettivo, con un linguaggio visivo chiaramente riconoscibile.

Iniziano le sperimentazioni con i cataloghi e i progetti creativi. Scatto dopo scatto, la macchina fotografica diventa lo strumento eletto per osservare il mondo e restituirne una visione personale.

Il suo sguardo spontaneo e caparbio, cattura dettagli e unisce frammenti creando storie. Con la diagnosi di infertilità Loredana entra in una realtà sconosciuta, fatta di donne dallo sguardo basso che silenziose affollano le sale d’attesa.

Donne che i pregiudizi e i tabu hanno reso sole, ma che Loredana decide di raccontare con lo strumento che più la rappresenta.

Loredana vive e lavora come fotografa a Roma con molti progetti fotografici in cantiere.

“UNADELLETANTE”: il libro.

Il progetto fotografico “UNADELLETANTE”, nel febbraio 2021, è diventato anche un libro. Un libro con un obiettivo preciso: normalizzare l’infertilità. Per abbattere un tabù che ci fa sentire difettose, inadatte ma soprattutto sole. Si parla poco d’infertilità, nonostante sia un problema molto diffuso.

“Una delle tante” è dunque un manifesto, una piccolissima rivoluzione contro il pregiudizio, uno stimolo ad alzare la testa attraverso 99 ritratti, ognuno dei quali accompagnato da un aneddoto. Uno sguardo attento sul mondo dell’infertilità, in cui si spazia dalla frustrazione all’ironia, dallo sconforto alla speranza. 99 ritratti, più uno: quello dell’autrice.

Il libro ha una dimensione di 32cm di altezza, 24cm di larghezza e uno spessore di 1,7cm. Il peso è di 2kg per un totale di 256 pagine.

Puoi acquistare il libro “UNADELLETANTE” da questo link.



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