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In questo articolo ti parlerò di tutte le fasi principali della creazione di un progetto fotografico.

Prima di tutto, a titolo di introduzione, voglio dirti che questo articolo non pretende di fornirti risposte già pronte per creare il tuo progetto fotografico. Mi scuso per lo spoiler, ma preferisco mettere subito le cose in chiaro. 

Il mio obiettivo, piuttosto, è quello di spingerti a farti le domande giuste e di fornirti alcune chiavi di riflessione che ti permetteranno di trovare la tua strada da solo. 

Il motivo è molto semplice:  ognuno di noi ha formazioni differenti, con modi di lavorare che non sono gli stessi, quindi non possiamo avere gli stessi fini, desideri o ambizioni. Di conseguenza, è implicito che siamo tutti destinati a creare progetti fotografici diversi.

Messo in chiaro questo aspetto, possiamo partire.

Trova l’idea per il tuo progetto fotografico

Questa potrebbe essere la parte più difficile della creazione di un progetto fotografico. O anche la più semplice. Mi dirai che non ti sto aiutando molto e hai ragione. Ma sei tu che devi trovare la tua ispirazione, l’Idea con la I maiuscola, ciò che ti motiva di più.

Nel mio caso, per esempio, sia per la serie  Instant alla Maison Chance  o per il mio progetto fotografico  ON SET , l’idea era ovvia, per me. È venuta “da sola”. Sapevo di  voler fotografare questi soggetti e credo che dovrebbe funzionare in questo modo. Non mi piace l’idea di fotografare a tutti i costi.

A volte non tocco la mia macchina fotografica per mesi. Non è complicato trovare l’idea che ti ispira. Ma per arrivarci, dovrai stimolare un po’ la tua creatività. 

Attingi a ciò che ti eccita, a ciò in cui credi e a ciò che ti attrae. Nel mio caso, per esempio, è il cinema, la lettura, oppure le cause a cui sono sensibile. Potrebbe anche venire dalla musica che ascolti, dalla cucina, dalla tua vita quotidiana, da una storia che ti ha raccontato tua nonna, dai videogiochi, ecc. 

L’ispirazione può arrivare da tutto ciò che ti circonda.

Molto dipende dalla tua curiosità e dalla tua permeabilità all’ambiente circostante. Considera questo come il tuo bagaglio di conoscenza personale che influenzerà  inevitabilmente la  tua fotografia. È molto importante arricchirlo con la  giusta cultura .

Immergiti anche nel lavoro dei grandi fotografi: sono vere fonti di ispirazione di cui non bisogna privarsi.

Nick Brandt, Vincent Munier, Joël Meyerowitz, Sebastião Salgado, Steve McCurry (solo per citarne alcuni) sono fotografi incredibili con carriere impressionanti che hanno svolto un lavoro fotografico straordinario.

La fotografia, come tutte le discipline, ha i suoi “Maestri” e i suoi riferimenti. Come in tutte le discipline, devi vedere e imparare cosa è già stato fatto. Non per fare lo stesso o per copiare, avrai comunque il tuo stile fotografico, ma per capire cos’è la fotografia, le sue possibilità e, ancora una volta, per ispirarti.

Riassumendo, se vuoi avere un’idea per un progetto, dovrai essere curioso e interessato al lavoro dei grandi fotografi.

Qual è la finalità del tuo progetto fotografico?

Ora che hai l’idea, che sai cosa vuoi fotografare e perché lo vuoi fotografare, la domanda da porsi è: “Cosa voglio farne delle mie immagini? Lo faccio solo come passatempo?”

Oppure farò una mostra? Un libro? Un articolo per il mio blog? Servirà ad arricchire il mio portfolio? Parteciperò ad un concorso? Probabilmente non puoi rispondere a questa domanda con certezza. Puoi iniziare il tuo lavoro senza sapere cosa vuoi farne, non ci sono regole per questo.

Avere un obiettivo, però, ti aiuterà in molte scelte future. Avere chiaro il quadro della situazione, soprattutto, ti motiverà nei possibili momenti di stanchezza.

Imponiti dei paletti

Trovata l’idea per il tuo progetto fotografico e scelto un obiettivo concreto, è l’ora di mettere i paletti. Non aver paura di questo, perché ti permetteranno di rimanere coerente durante tutto il processo di creazione del tuo progetto fotografico.

I paletti ti aiuteranno a fare le scelte giuste e a rimanere concentrato sul tuo lavoro. 

I paletti fanno parte del tuo progetto fotografico e sono fondamentali per definirne le linee guida e darne coerenza.

I paletti non devono essere casuali ma funzionali al processo di realizzazione del tuo progetto fotografico. Ti faccio due esempi.

  • se vuoi mostrare il movimento nelle tue immagini, potresti usare la lunga esposizione per mostrare l’azione soggetti;
  • Se vuoi  fare una serie di ritratti, potresti usare la stessa lunghezza focale e la stessa inquadratura per ogni persona

Lo stesso argomento può essere trattato in mille modi diversi. Tu devi sceglierne uno. I paletti che ti imponi ti aiuteranno a muoverti nella stessa direzione durante tutto il tuo lavoro.

I paletti fanno parte del tuo processo creativo. Fai di questi vincoli la forza e l’originalità del tuo futuro progetto fotografico.

La scelta dell’attrezzatura per il tuo progetto fotografico

In questo paragrafo non troverai  test con le specifiche delle ultime fotocamere, nessun parere sulla migliore marca del momento, né consigli sulla migliore lente da utilizzare.

Piuttosto, ti invito a pensare alle domande giuste da porti quando scegli la tua attrezzatura . Se vuoi lavorare seriamente ad un progetto fotografico, devi innanzitutto chiederti:  “quale attrezzatura è più adatta per le foto che voglio scattare?”.

La risposta potrebbe essere l’ultima fotocamera alla moda, ma potresti anche scoprire che il tuo smartphone può essere la soluzione migliore per il tuo progetto. 

Potrebbe anche essere una Polaroid, un tipo specifico di macchina fotografica o una reflex che deve resistere alle intemperie perché stai per fare una spedizione al Polo Nord. 

Se non sai qual è la fotocamera migliore per il tuo progetto fotografico, allora la risposta più probabile è: quella che hai già. In caso di dubbio, inizia con l’attrezzatura che hai a casa e adattala secondo necessità. Non ha senso acquistare una nuova fotocamera senza sapere perché stai acquistando proprio quel modello.

Sì, ma può richiedere 56 fotogrammi al secondo, capisci ?” non è un’obiezione valida. A meno che nel tuo progetto fotografico non siano contemplate fotografie di animali di specie ad alta velocità, per esempio.

L’attrezzatura non è la prima domanda da porsi. La prima vera domanda è: che tipo di fotografie voglio scattare e che aspetto voglio ottenere?

La mia serie “Instants à Maison Chance” è stata realizzata con una fotocamera entry-level che uso ancora oggi. 

Sperimenta e… sbaglia

Fare tentativi, errori, ricominciare daccapo, fa parte del processo di creazione di un progetto fotografico. Non potrai sfuggirgli. Anzi, questa fase è di cruciale importanza per il successo del tuo progetto, quindi non deve spaventarti.

Ad esempio potresti dover padroneggiare la fotografia degli uccelli in volo, trovare la composizione migliore da usare ogni volta, trovare l’ora del giorno che meglio corrisponderà alle tue aspettative in termini di luce o frequentazione di un luogo.

Di questo processo fa parte anche provare il bianco e nero invece del colore, trovare la giusta postproduzione o anche la carta più appropriata per la stampa finale.

Per ogni passaggio, sperimenta e trova ciò che funziona meglio per il tuo progetto. Per darti un’idea, sto attualmente lavorando ad una nuova serie di foto dove, nei prossimi mesi, fotograferò gli animali del mio paese, la Svizzera.

Mi mancano le conoscenze naturalistiche e anche fotografiche per alcune specie che incontrerò. Così ho deciso di circondarmi di specialisti del settore che mi porteranno in campo nei prossimi mesi in modo che mi insegnino ciò di cui ho bisogno.

Sbaglierò. Anzi, ho già fatto molti errori. Sono tornato dalla mia ultima uscita senza foto valide e va bene così. Però mi sono divertito e ho imparato ancora tante cose nuove. Soprattutto, so cosa farò la prossima volta che andrò a scattare. Questa va tutto a vantaggio del mio progetto fotografico.

Sii coerente

Ti ho parlato molto della coerenza dall’inizio di questo articolo e questa scelta non è casuale.

Per tornare al lavoro dei grandi fotografi che hanno fatto la storia della fotografia, basta guardare a come sono stati pensati e presentati i loro lavori.

Prendi il libro “Le notti bianche” di Hiroshi Sugimoto. Ha fotografato le sale cinematografiche, sempre con la stessa inquadratura, in bianco e nero, a lunga esposizione per tutta la durata del film in proiezione e il risultato è senza appello: abbiamo un’incredibile coerenza nelle immagini.

Un altro esempio è il libro “Arctique” di Vincent Munier dove il bianco regna sovrano su tutte le immagini. Munier ha un approccio molto minimalista nella presentazione dei suoi soggetti. A volte sono ritratti, altre volte è fotografato l’ambiente, ma c’è sempre una poesia che emerge da tutte le immagini del libro. Un filo conduttore. Si percepisce il freddo, l’asprezza del clima e la fragilità della fauna artica: questa è la coerenza del progetto fotografico di Vincent Munier .

È per questo motivo che ti incoraggio vivamente a guardare il lavoro di fotografi famosi. Se rifletti, la coerenza non è un’esclusiva della fotografia ma è fondamentale in tutte le arti, che si tratti di film, pittura, scrittura, ecc. 

La coerenza dà significato alla tua serie fotografica, permette al lettore di comprendere il tuo approccio e, ancora una volta, ti aiuta a strutturare il tuo progetto.

La postproduzione del tuo progetto fotografico

La postproduzione fa integralmente parte del tuo processo artistico. È uno degli strumenti a tua disposizione, quindi approfittane. 

Per tutti coloro che pensano che la postproduzione delle immagini sia un inganno, mi dispiace deluderti, non è così. Piuttosto, si tratta di una scelta artistica e narrativa.

Scegliere di non elaborare le immagini è anche una scelta artistica (a meno che non si sappia come utilizzare un programma di postproduzione, ma questo è un altro discorso).

La vera sfida è trovare la postproduzione coerente con il tuo progetto e con la tua personalità. La postproduzione delle tue immagini  può diventare anche un tratto riconoscibile del fotografo. Un po ‘come la sua firma.

Siccome amo citare i miei fotografi preferiti, ti invito a guardare i bianchi e neri di Sebastião Salgado: sono immediatamente riconoscibili . Come anche i colori delle immagini di Joël Meyerowitz.

La postproduzione non deve essere utilizzata come unico strumento per dare consistenza alle tue immagini, non è una bacchetta magica, ma partecipa al processo di creazione fotografica.

Dai un’occhiata alle immagini della mia serie ON SET e analizza come ho utilizzato la post-elaborazione per dare l’intera sensazione e coerenza.

L’editing

Questo è un argomento delicato. Sostanzialmente l’editing è la fase del processo in cui vai per ordinare, selezionare e soprattutto escludere le immagini dal tuo progetto fotografico.

La prima volta che mi sono trovato ad affrontare questa fase, è stata per il mio progetto fotografico  Instants à Maison Chance ed è stato davvero difficile. 

Immagino sia difficile per tutti i fotografi perché questo è il momento in cui devi separarti dalle tue immagini, ma è un passaggio fondamentale. Forse uno dei più importanti.

Io ho un mio metodo. Dopo aver fatto una “prima selezione”, mostro il progetto a mia moglie. Le spiego perché ho scattato ogni immagine e cosa voglio raccontare con la mia serie. Le mostro anche le immagini che ho scartato. Lei mi fa le sue osservazioni, i suoi feedback e le sue proposte.

Lo scopo di tutto questo? Avere qualcuno esterno al tuo progetto che possa dirti se sei coerente nel tuo approccio o meno. 

Devi tenere presente che sei coinvolto al 100% nel tuo progetto e quindi non sei completamente obiettivo. Un occhio esterno e critico può essere fondamentale. Hai solo bisogno di trovare qualcuno che sia onesto con te e preparato. Anche se a volte può essere difficile digerire le critiche, riceverle è importantissimo. L’obiettivo è sempre quello di migliorare.

Un’altra cosa che mi piace molto fare per il mio editing è stampare tutte le immagini “candidate” per la mia serie in formato cartolina e stenderle sul pavimento. Poi le metto una accanto all’altra, le sposto, le tolgo, le rimetto a posto, le raggruppo. Insomma, ci gioco.

Lo scopo di questo esercizio è trovare cosa funziona e cosa no e rendere il più coerente possibile l’assemblaggio delle immagini. Anche in questo caso non esiste un metodo già pronto, devi provare. Dedica del tempo a questo passaggio. Lascia sedimentare, torna su di esso, modifica la tua scelta se necessario.

Sono convinto che se dovessi rifare un editing della mia prima mostra di Instants a Maison Chance, sarebbe sicuramente diverso da quello che ho fatto nel 2017. La tua esperienza, il tuo stato d’animo, sono discriminanti decisive. Il messaggio che vuoi trasmettere può cambiare completamente le tue scelte.

Inoltre, l’editing per lo stesso progetto fotografico può cambiare completamente a seconda dell’obiettivo finale . Se devi fare l’editing per una mostra di 12 o 50 foto non è la stessa cosa. La stessa cosa succede se, col tuo progetto fotografico, devi dare vita ad un libro. 

L’editing dipende molto dal contesto e possono essercene diversi per la stessa serie . È un passo che temo e che mi affascina allo stesso tempo. È in questo momento che il tuo progetto si avvicina alla fine e inizia a prendere corpo.

La conclusione del tuo progetto fotografico

Infine, torniamo allo scopo del tuo progetto fotografico. Per quanto mi riguarda, ho scelto che le mie due serie venissero esposte. Quello era il mio obiettivo finale.

Dopo la fase di editing, mi sono dovuto porre per la prima volta la domanda: come passare dal mio file digitale all mie fotografie stampate? È stato tutto molto eccitante.

Ho scoperto che per me quella era la fotografia. Stampare le mie immagini dava un significato reale a quello che stavo facendo. Avevo un senso di completezza che non avevo mai provato prima. Per non parlare del fatto che ho scoperto che la scelta della carta e del formato è uno dei miei passaggi preferiti nell’intero processo. 

Devi arrivare alla fine dei tuoi progetti, dare un senso al tuo lavoro. Non conservare le tue foto sul tuo hard disk, fai qualcosa con loro. Se vuoi portare la tua fotografia oltre,  qualunque sia la forma e lo scopo del tuo progetto, ti farà crescere nella tua pratica personale . Ti evolverai e diventerai migliore.

Naturalmente, la fine del tuo lavoro sul tuo progetto fotografico non significa che hai finito davvero. Al contrario, è l’inizio della sua vita, perché finalmente potrai mostrarlo in pubblico.

Articolo di David Tuleu.

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